“Strariperà la speranza!”

LABORATORIO DI CANTO CORALE DEDICATO AL NATALE

Un piccolo coro composto da 30 persone ha animato il momento di festa e riflessione sul Natale che è stato presentato presso la chiesa di San Materno di Comazzo, un piccolo paese nella provincia di Lodi, grazie all’invito del parroco don Paolo Beltrametti. Il titolo dell’evento, “Strariperà la speranza”, è stato tratto da un testo di don Tonino Bello e proprio il tema della “speranza” è stato il filo rosso che ha unito tra loro le riflessioni, le musiche, i gesti proposti in questo momento. Ciò che vi raccontiamo è il frutto del lavoro di 4 mesi in cui, sotto la guida del nostro Davide Bianchini, i 30 elementi del coro di età compresa tra gli 8 e gli 80 anni hanno elaborato questa proposta. Il coro si è ritrovato a cadenza settimanale ed è il secondo anno che viene proposta questa esperienza. Le peculiarità di questo percorso sono:

  • la trasversalità, per cui ha potuto partecipare chiunque e di qualunque età
  • la gratuità, non ci sono quote per l’adesione al percorso
  • la forma “laboratoriale”, cioè non si tratta un corso di canto fondato su tecnica e prestazione, ma la proposta anzitutto di un’esperienza gratificante e formativa per tutti i partecipanti che fa del gruppo la principale forza nel tentativo di comunicare qualcosa di bello
  • il luogo, la comunità terapeutica “Regina della speranza” della Coop. Papa Giovanni XXIII come centro “di gravità”, luogo di incontro per il coro e fucina di idee con tutti i ragazzi che lì vi sono accolti
  • la finalità, la preparazione di un evento pubblico in cui far arrivare una proposta attraente e fuori dagli schemi del “classico” concerto di Natale

Circa 150 le che persone sono state presenti il 30 sera e che hanno preso parte a questo momenti Sono stati proposti 10 brani musicali intervallati da alcune riflessioni. Molte le parole di gradimento ricevute al termine che ci incoraggiano e confermano l’importanza di momenti come questi.

Un grande grazie va a Norberto Trovesi (voce narrante), Paola Tezzon (violino), Irma (grande amica, sostenitrice e sarta per l’occasione), Giancarlo Frau (elaborazione grafica della locandina).

Nel frammento video si può ascoltare parte dell’esecuzione del brano “A modo tuo” di Luciano Ligabue. Volendo dare particolare rilievo al tema della speranza, in questo momento dedicato al Natale, oltre ad alcuni “classici” ed alcuni brani di matrice popolare tratti dai CD “Il Natale più bello del mondo”, sono stati eseguiti anche due brani in stile “cantautorale”: ovvero, oltre al già citato “A modo tuo” di Luciano Ligabue, il brano “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia, riconosciuto da tutti i partecipanti come un intenso inno alla speranza.

“A modo tuo” parla del delicato rapporto tra un genitore e un figlio (o una figlia). E’ una confessione in cui un genitore svela le proprie fragilità e le proprie paure derivanti dalla fatica di trasmettere speranza a questo figlio o a questa figlia in un mondo che non è un bel quadro. CI piace sottolineare come, in questa narrazione musicale, questo genitore non rinunci al proprio ruolo e, anzi, quanto si metta in ricerca CON il proprio figlio, lasciando a lui lo spazio di esprimere la propria autentica originalità (“A modo tuo”), di vie nuove per “essere” in questo mondo. Questa la chiave di lettura ci ha aperto alla possibilità di utilizzarlo come brano inerente al Natale. Immaginiamo che gli stessi pensieri possano aver attraversato anche quei genitori molto “speciali” e profondamente autentici che sono stati Maria e Giuseppe. Se pensiamo a quale particolare, e a momenti  dolorosissimo, percorso di vita toccherà attraversare la loro figlio, ora che noi conosciamo così bene tanti particolaridella vita di Gesù, il brano si tinge di un’intensa umanità e di una portata universale che ne aumentano la carica emotiva. E questo è ciò che tutti hanno sentito.