In questa sezione ti invitiamo a conoscere quali sono gli ideali, i valori e le aspirazioni che fissano gli obiettivi e incentivano l’azione all’interno di Piccola Piazza d’Arti.

Piccola Piazza d’Arti è un polo di produzione e di animazione socio-culturale nel campo delle diverse espressioni artistiche nel quale una particolare attenzione viene dedicata agli aspetti educativi e terapici orientati al benessere integrale della persona attraverso le diverse forme dell’arte. Essa si colloca tra le tante realtà di vita scaturite dal carisma dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

Piccola Piazza d’Arti nasce nel 2013 ed eredita l’esperienza ormai ventennale di alcune persone che, all’interno della Comunità Papa Giovanni XXIII, realizzano in modo continuativo progetti in ambito artistico. I loro progetti, così come la loro formazione, integrano tra loro gli aspetti educativi, terapici, animativi, performativi, didattici e tecnici dell’arte. Aspetti molto spesso intersecati tra loro.​

Piccola Piazza d’Arti è espressione del Coordinamento Arte, uno dei tanti ambiti di impegno dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII. Con il termine “servizio” si intendono quegli ambiti nei quali si sviluppa l’impegno quotidiano dei membri dell’Associazione. 

Il Coordinamento Arte (clicca sul nome se vuoi accedere alla pagina istituzionale) nasce e si sviluppa con il fine di sostenere, promuovere e collegare tra loro le diverse attività di chi, membro dell’associazione, amico o simpatizzante, si dedica ad attività educative, terapiche, culturali attraverso le diverse forme dell’arte in progetti afferenti alla Comunità Papa Giovanni XXIII.

Altro compito del  Coordinamento Arte è quello di tentare di comunicare, attraverso  la realizzazione di eventi, progetti, prodotti e produzioni scaturiti dalle diverse espressioni dell’arte, la propria spiritualità, il proprio carisma, l’esperienza quotidiana di condivisione e l’impegno per la rimozione delle cause generanti l’ingiustizia che la Comunità vive ogni giorno e  in ogni luogo del mondo in cui è presente a fianco degli dei piccoli, dei poveri, degli oppressi.

La Comunità Papa Giovanni XXIII riconosce all’espressione artistica la possibilità di essere anch’essa un canale per la realizzazione delle proprie finalità. 

Nella nostra singolarità in comunione, siamo un popolo in festa senza fine. […] La spiritualità della Comunità si esprime con la vita e dà origine alla cultura della condivisione nelle sue varie espressioni in mezzo ai vari popoli.

(cfr Direttorio, pag.68)  

All’espressione artistica, assieme agli altri ambiti di vita della Comunità, è riconosciuto il particolare compito di diffondere la “cultura della condivisione” e celebrare questa “festa senza fine“.

Al Coordinamento Arte, infine, è stato anche affidato l’impegno di diffondere attraverso l’arte, la testimonianza di vita lasciataci da don Oreste Benzi e la bellezza del cammino della Comunità Papa Giovanni XXIII a fianco degli oppressi del nostro tempo.

Piccola Piazza d’Arti, quale tentativo di attuazione concreta delle finalità del Coordinamento Arte, ispira la sua azione ai principi della Società del Gratuito. Don Oreste Benzi (1925-2007) spiega così questo modello:

La caratteristica essenziale della Società del Gratuito è l’alterocentrismo. La molla che spinge ad agire ogni suo membro è il bene degli altri: nel bene di tutti c’è anche il bene individuale. […]

La Società del Gratuito non coincide con la banalità di un luogo in cui è “tutto gratis!”. Il suo fine è formare una società della responsabilità, della condivisione, del “Mi sta a cuore”, dove i doni di ognuno sono beni a servizio di tutti e la cui vita è impostata a partire dalle membra più deboli, riconosciute come le più necessarie .

La Comunità Papa Giovanni XXIII si fa promotrice dell’idea che a tutti possa essere data la possibilità di sperimentarsi in percorsi espressivi e che tramite questi sia possibile per ognuno far emergere quelle potenzialità relazionali e comunicative che possono restare inedite in altri contesti di vita. 

Per realizzare quest’idea, nei progetti di Piccola Piazza d’Arti, si presta particolare attenzione alla cura della relazione. Relazione con chiunque si entri in contatto, adulto, giovane o bambino che sia, in una visione educativa attenta al raggiungimento di un’importante gamma di life skills come ad esempio quelle della consapevolezza di sè, delle relazioni efficaci, della creatività, dell’empatia. Relazione che è continua ed appassionata ricerca del “bello” dentro ogni persona e delle modalità più rispettose ed efficaci per farlo emergere.

Piccola Piazza d’Arti si tenta di sviluppare un ideale di bellezza che non coincida necessariamente con un principio accademicamente preordinato. Esso può formarsi in modo potente grazie all’esperienza umana della condivisione, dell’Amore. “Bello” può essere  ciò che passa attraverso vissuti gratificanti per la persona ed i cambiamenti scaturiti da una relazione profonda con l’Altro. Una relazione vera, impregnata, calda, viva, reciproca, che permette di scoprire la Bellezza nell’uomo, nell’Infinito, nell’altro da se e nel creato.​

L’arte Piccola Piazza d’Arti viene intesa come un mezzo e non un fine. E’ occasione di incontro, di amicizia e cammino, dove l’allestimento di un laboratorio, di uno spettacolo o di un concerto diventano scambio, luogo di fraternità e condivisione. Sulla “scena” deve trovare spazio la particolare ricchezza di ogni persona. Lo spettacolo più bello, l’eperienza estetica più emozionante, è per noi una relazione ben curata.

Giovanni Paolo II nella sua “Lettera agli artisti” del 1999 rivolgeva loro questo invito:

«La bellezza che trasmetterete alle generazioni di domani sia tale da destare in esse lo stupore! Di fronte alla sacralità della vita e dell’essere umano, di fronte alle meraviglie dell’universo, l’unico atteggiamento adeguato è quello dello stupore.

[…] Di questo entusiasmo hanno bisogno gli uomini di oggi e di domani per affrontare e superare le sfide cruciali che si annunciano all’orizzonte. Grazie ad esso l’umanità, dopo ogni smarrimento, potrà ancora rialzarsi e riprendere il suo cammino. In questo senso è stato detto con profonda intuizione che “la bellezza salverà il mondo” (cfr F. Dostoevskij ne “L’diota”). I vostri molteplici sentieri, artisti del mondo, possano condurre tutti a quell’Oceano infinito di bellezza dove lo stupore si fa ammirazione, ebbrezza, indicibile gioia».

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